EDILIZIA
Stretta Superbonus e MPI, auspicabili correttivi da parte del Governo

Il Consiglio dei Ministri ha varato un Decreto Legge (da convertire il D.Lgs. in 60 giorni) che riduce e burocratizza ulteriormente le maglie della cessione e dello sconto impattando fortemente, ancora una volta, sulle MPI e sulla valenza sociale degli interventi come nel caso degli immobili danneggiati da eventi sismici.

‘Stando alle bozze circolate dopo il Consiglio dei ministri, il provvedimento rischia di avere, ancora una volta, un forte contraccolpo sulle MPI e sulla valenza sociale degli interventi, come nel caso degli immobili danneggiati da eventi sismici’, sostiene Luca Bocchino, responsabile Edilizia Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino sottolineando come nelle Marche siano ancora aperti quasi 600 cantieri, l’80% circa relativi a lavori su condomìni, per una valore di circa 200 milioni di euro di detrazioni. ‘Senza un ripensamento, è evidente che il provvedimento inciderà negativamente sui contratti già in essere ma di cui non è ancora stata iniziata l’esecuzione, compromettendo la stabilità delle imprese interessate e il ritorno alla normalità delle zone terremotate. Per questo Confartigianato auspica un ripensamento da parte del Governo, consegnando al Parlamento, in assenza di modifica prima della pubblicazione del D.L. in G.U, l’impegno di un intervento correttivo.

Nelle province di Ancona e di Pesaro e Urbino ci sono circa 9.000 imprese del comparto edile e 2.000 del comparto impianti, che complessivamente impiegano circa 50.000 addetti, interessati dai provvedimenti.

‘Comprendiamo le esigenze di assestamento di bilancio del Governo, ma questo nuovo cambio delle regole colpisce soprattutto le piccole e micro imprese che hanno bisogno di stabilità e certezze per poter lavorare soprattutto dopo aver resistito a situazioni molto complesse legate prima alla Pandemia e poi al caro materie prime. Sono loro ora quelle che rischiano di più’, spiega Bocchino.

Con il DL approvato il 26 marzo sono state introdotte nuove disposizioni volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica. ‘L’intervento’, si legge nel comunicato del Governo, ‘si è reso necessario anche alla luce degli ultimi dati certificati dall’ISTAT, che hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2%, revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022’.

In sintesi, con riserva di ulteriori aggiornamenti, il provvedimento prevede l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora in vigore lo sconto in fattura o la cessione del credito, in alternativa alle detrazioni. L’opzione per sconto e cessione potrà essere ancora effettuata in relazione alle spese sostenute per i predetti interventi solo se entro il giorno antecedente a quello di entrata in vigore del decreto risulti una delle seguenti situazioni:

  • sia già stata presentata la CILA (per interventi non condominiali);
  • risulti presentata la CILA ed adottata la delibera assembleare (per interventi condominiali);
  • risulti adottata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo (nel caso di demolizione e ricostruzione);
  • risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo (per gli interventi diversi dal superbonus per i quali è richiesto il titolo);
  • siano già iniziati i lavori, oppure (se i lavori non sono iniziati) sia stato stipulato un accordo vincolante per la fornitura di beni e servizi con versamento di un acconto se gli interventi non prevedono la presentazione di un titolo abilitativo (interventi diversi dal superbonus).

Il decreto prevede, tra l’altro:

  • l’esclusione della possibilità, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), dell’applicazione della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024;
  • l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili con un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determinerebbe l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale;
  • la sospensione dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi  in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a euro 10.000, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.