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Energia, abbassare gli oneri di sistema per rendere competitive le imprese

‘Il peso delle tasse sulle imprese è tra i più alti. In termini concreti, più della metà del reddito prodotto da una piccola impresa viene assorbito da imposte e contributi. Se un miglioramento c’ è stato rispetto al passato, è ancora insufficiente a riequilibrare un sistema che continua a gravare in modo sproporzionato sulle micro e piccole imprese. Alla pressione fiscale si aggiunge quella energetica con le imprese che si trovano a pagare l’elettricità molto più della media europea’.

Nel 2023 la spesa complessiva ha raggiunto gli 8,8 miliardi, con un prezzo medio superiore del 23,5%. Il motivo sta soprattutto in tasse e oneri di sistema, che in Italia valgono oltre il doppio della media UE e finanziano, di fatto, le agevolazioni per le grandi imprese energivore. Una sproporzione che rischia di crescere ulteriormente con la piena applicazione della norma che scaricherà in bolletta i costi per la proroga delle concessioni di distribuzione elettrica. Le più penalizzate saranno ancora una volta le imprese manifatturiere non energivore – dalla moda al legno, dal metalmeccanico all’agroalimentare.

‘Le proposte di Confartigianato per ridare competitività al sistema produttivo sono chiare, fiscalizzare gli oneri generali di sistema ed eliminare i sussidi incrociati; rafforzare i poteri di ARERA; cancellare dalle tariffe gli oneri impropri; aprire un tavolo permanente sul caro energia con il coinvolgimento delle imprese’.

‘Le nostre aziende non chiedono scorciatoie, ma regole eque e tariffe trasparenti. È questa la condizione per permettere alle piccole imprese di continuare a crescere e creare lavoro’.