Tutto il settore dell’Artigianato Artistico Tipico e Tradizionale sta attraversando a causa delle restrizioni dovute agli effetti del Coronavirus, una perdita di fatturato pesantissima. L’emergenza sta mettendo a dura prova migliaia di imprenditori e Confartigianato Imprese Ancona Pesaro e Urbino ha attivato, per questo, azioni a tutti i livelli per cercare di superare la più grave crisi economica dal dopoguerra.
“Noi cerchiamo di resistere ma soprattutto fateci riaprire utilizzando le dovute precauzioni commenta Giacomo Cicconi Massi Responsabile Artigianato Artistico di Confartigianato Imprese Ancona Pesaro e Urbino”. A tutt’oggi secondo l’ultimo Dpcm del 10 aprile 2020, tutto il segmento dell’Artigianato Artistico risulta bloccato, “sospeso”. Tuttavia l’art. 2 al comma 12 del Dpcm, consente previa comunicazione al Prefetto, “l’accesso ai propri locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione”.
Risulta poi consentita, sempre previa comunicazione al prefetto, “la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture”. Non è certamente abbastanza, ma resta salva, per coloro che sono titolari anche di un’autorizzazione di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità (che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico) la possibilità di recarsi all’interno del proprio negozio per proseguire le vendite con la sola consegne a domicilio. E’ consentita in questo caso la consegna dei prodotti a domicilio nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto. Quindi vendita a distanza ma senza riapertura del locale.
Chi organizza le attività di consegna a domicilio “lo stesso esercente o una cosiddetta piattaforma” dovrà infine evitare che, al momento della consegna, ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro. Nell’attesa di una normativa che sblocchi comunque definitivamente questi settori, cercare di mantenere un contatto con la propria clientela potrebbe essere una strategia aziendale da non sottovalutare.