
Andrea Dini è stato confermato nel ruolo di Presidente della categoria ICT, una delle più giovani del sistema, costituita nel 2016 e che riunisce operatori professionali di diversi settori, dalle arti grafiche alla robotica collaborativa, dalla fotografia alla stampa 3D, dall’informatica al web e social marketing
Dini, lei guida l’ICT fin dalla sua costituzione. Ora la conferma a Presidente della categoria. Come sono cambiate le imprese in questi anni?
La categoria raccoglie professionalità multidisciplinari ed è stata costituita per guidare gli imprenditori verso la trasformazione digitale. Con la nostra attività siamo diventati un modello a livello nazionale. Oggi la situazione è complessa, l’emergenza sanitaria ha accelerato i processi di digitalizzazione, ma molte imprese sono ancora in ritardo e stiamo lavorando per colmare questo gap con il nostro Digital Innovation Hub. Un risultato importante è proprio l’aver legato le attività del DIH alla categoria, rendendo più accessibile alle imprese la trasformazione digitale.
La conferma a Presidente le consentirà di proseguire nel lavoro avviato. Quali sono le prime cose da fare?
Oltre ad essere Presidente del comparto, faccio anche parte della Giunta Nazionale dell’ICT e tra i primi punti all’attenzione del Direttivo c’è quello di legare sempre di più il tema dell’innovazione al settore. Fondamentale è poi aiutare le imprese semplificando le procedure e gli adempimenti burocratici.
A collaborare con il Presidente il Direttivo composto da Luciano Casavecchia, Carlo De Maria, Dennis Diotallevi, Roberto Girolamini, Giovanna Gori, Carlo Mancini, Stefano Mancini, Cristina Miseo, Daniele Montalbini, Alessandro Nicoletti, Michele Parasacchi, Bernardino Ricciarelli, Marco Romagnoli, Daniele Rossi, Andrea Silvi, Sauro Simonetti, Roberta Sormani, Paolo Tarantini, Francesca Tilio.