Dopo l’appello lanciato ai decisori politici dal Tavolo Nazionale dell’Artigianato artistico, a cominciare da Confartigianato, dove forte è stato il richiamo alle Istituzioni al senso di responsabilità per salvaguardare il patrimonio culturale ed economico, oggi fortemente a rischio, è stata accolta positivamente la concessione di contributi da parte della Regione Marche.
La Carta Internazionale dell’Artigianato artistico è un documento programmatico lanciato nel 2010 a livello nazionale e internazionale proprio per tutelare, promuovere e valorizzare il settore dell’artigianato artistico e tradizionale. Ad oggi la Carta conta 59 tra promotori e sostenitori, tra cui 15 Regioni italiane. Questo settore rappresenta un patrimonio immenso, che ha contribuito alla definizione del Made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo, e che adesso si trova in una situazione di estrema fragilità a causa delle conseguenze del lockdown imposto per fronteggiare l’epidemia di Covid-19.
Nel 2019 le imprese artigiane dell’artigianato artistico e tradizionale risultavano in tutto 288.302 con 801.001 addetti: rappresentano il 22,2% delle imprese artigiane ed il 28,2% degli addetti dell’artigianato nazionale (i dati fanno riferimento ai settori delle lavorazioni artistiche stabiliti dal DPR 288/2001).
“Ritengo sia un buon punto di partenza per rilanciare il settore dell’artigianato artistico che ha subito un durissimo colpo a seguito dell’emergenza Coronavirus” spiega Sandro Tiberi, Presidente del settore artistico di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino.
“I prodotti di artigianato artistico rappresentano l’identità delle tradizioni del territorio, creano valore economico, culturale e sociale. Va dunque incentivato l’acquisto di prodotti locali con una campagna di sensibilizzazione dedicata in vista della stagione turistica. Siamo tra le regioni più votate in questo settore e molte imprese rischiano di chiudere. Questo bando è un sostegno concreto da parte delle Istituzioni locali, per tutelare e rilanciare il nostro patrimonio.”
I contributi riguardano lo sviluppo delle produzioni artistiche, tradizionali e tipiche, la valorizzazione e la promozione dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale, la creazione di nuove imprese, la digitalizzazione e l’ammodernamento strutturale e tecnologico delle imprese artigiane.
Per quanto riguarda i contributi, il plafond è di 900mila euro e la ripartizione prevede 300 mila euro per la ristrutturazioni di fabbricati, 200 mila euro per il finanziamento di acquisto di nuovi macchinari, 350 mila euro per la partecipazione a fiere anche online, la creazione di siti internet, la pubblicità e infine 50 mila euro per le aziende più piccole, formate da titolare e un dipendente. Le spese sono retroattive e riguardano tutte quelle azione partite dal 1 luglio 2019.
“Ma dobbiamo lavorare” sostiene Tiberi “per un abbattimento della burocrazia e una semplificazione e diminuzione della tassazione per queste attività che costituiscono un unicum a livello nazionale. Purtroppo molte aziende del settore erano già in difficoltà prima dell’emergenza Covid, a causa di un’economia volta all’internazionalizzazione e poco al mercato locale. In questo momento, ritengo che sia molto difficile investire, sarebbe apprezzabile piuttosto un aiuto a fondo perduto.
Una prima azione sarebbe incentivare le botteghe-scuola, una soluzione semplice per sostenere il sistema economico e l’impresa artigiane, dando così inoltre l’opportunità ai giovani di imparare un mestiere che altrimenti andrebbe perso.”