Negli ultimi tempi si è intensificato il mainstream che associa la bassa crescita dell’economia italiana alla eccessiva presenza di micro e piccole imprese. Nel dibattito è intervenuta più volte Confartigianato, che ha evidenziato come lo scarso dinamismo dell’economia italiana sia determinato da condizioni di contesto poco favorevoli per l’impresa, mentre emergono segnali positivi dal mondo delle MPI, come quelli sulla produttività, recentemente , a commento dei dati dal . Nel caso esaminato si osserva che il più accentuato dinamismo del valore aggiunto della manifattura in Italia rispetto agli altri maggiori paesi europei è stato sorretto da una crescita della produttività delle MPI rispetto alle omologhe tedesche e francesi.
Anche nelle costruzioni, un comparto dominato dalle micro e piccole imprese, il confronto internazionale evidenzia per l’Italia si registra una migliore performance della produttività. Nell’arco dell’ultimo quinquennio (2015-2020) la produttività del lavoro delle imprese dell’edilizia e installazione di impianti sale del 6,1% a fronte di un +1,3% della media dell’Ue a 27 e del -0,5% registrato dalla media degli altri maggiori paesi dell’Unione, Germania, Francia e Spagna. Si risconta un migliore andamento della produttività nelle costruzioni in Italia, nonostante la quota dell’87,5% di occupazione delle MPI sia di gran lunga più elevata del 73,2% della media dei maggiori paesi dell’Unione e del 74,1% della media dell’Ue.
In una economia manifatturiera come quella italiana assume una specifica rilevanza la logistica e l’efficienza delle imprese del trasporto merci. Secondo gli ultimi dati disponibili, nell’arco di un quinquennio (2013-2018) la produttività delle MPI dell’autotrasporto in Italia è aumentata del 16,1% mentre quella delle omologhe tedesche è diminuita dello 0,9%.
L’esame dell’andamento del valore aggiunto per addetto per settore economico evidenzia che nell’ultimo anno la produttività delle MPI sale del 3,2% a fronte del +1,8% del totale delle imprese. Tra i principali settori, si segnalano per una crescita della produttività delle MPI del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese con il +6,0% (tra cui figurano le attività di pulizia in cui vi è una elevata presenza di imprese artigiane), del commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli con il +4,9% (in questo caso va ricordata l’alta la vocazione artigiane della riparazione dei mezzi di trasporto), dei servizi di informazione e comunicazione con il +4,2%, delle costruzioni con il +3,8%, delle attività professionali, scientifiche e tecniche con il +3,4%, del manifatturiero con il +3,1% e delle attività immobiliari con il +3,1%.
Focalizzando l’attenzione sui settori a maggior concentrazione di MPI, in cui la quota di addetti in imprese con meno di cinquanta addetti è superiore al 60%, si rileva un aumento della produttività del 3,0% che traina, quindi, la crescita del totale delle imprese (+1,8%). In particolare, nel manifatturiero si segnalano crescite superiore alla media dei settori di MPI per il tessile con il +6,9%, le altre manifatture (gioielleria, occhialeria ecc.) con il +6,0%, il legno e prodotti in legno e sughero con il +5,3% e la riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature con il +5,1%.
L’analisi dettagliata dei punti di forza del sistema delle MPI italiane è al centro del 16° Rapporto annuale ‘R-Esistiamo. Dalla parte delle piccole imprese’ presentato all’Assemblea di Confartigianato. Clicca per scaricarlo.
DINAMICA DELLA PRODUTTIVITÀ DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE FINO A 49 ADDETTI PER SETTORE
Anno 2018. Var. % valore aggiunto al costo dei fattori per addetto rispetto al 2017. Primo gruppo: settori >100 mila addetti in MPI – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
DINAMICA DELLA PRODUTTIVITÀ: DETTAGLIO DEI SETTORI A MAGGIOR CONCENTRAZIONE DI MPI
Anno 2018. Var. % su 2017 settori con oltre 60% occupati in MPI (*: oltre 100 mila addetti in MPI) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat