Un anno complesso quello che si chiude in provincia di Ancona, ma per la prima volta, dopo 4 anni, l’analisi dei dati sull’apertura e chiusura delle imprese mostra un segnale di ripartenza, con un saldo positivo di 37 unità. Positivo l’andamento in particolare per quanto riguarda i settori dell’edilizia, della ristorazione ed horeca e quello della comunicazione e dei servizi alle imprese. Soffrono invece la Moda e Benessere.
Il quadro della situazione in cui versano le micro e piccole imprese dell’anconetano, è stato fatto nel corso della conferenza stampa di fine anno organizzata da Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino e CNA Ancona che insieme rappresentano sul territorio provinciale 15 mila imprese e 20 mila pensionati.
“Con questo incontro vogliamo lanciare il messaggio che le nostre Associazioni vogliono collaborare insieme per sostenere le imprese”, hanno detto Marco Pierpaoli, segretario di Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino e Massimiliano Santini direttore CNA territoriale di Ancona.
“In un momento di forti tensioni e divisioni, lavoriamo insieme per il territorio e insieme lanciamo un appello alle istituzioni. E’ necessario creare le condizioni perché le imprese possano lavorare”.
A pagare il prezzo più alto nell’anconetano, ha spiegato nella relazione di apertura Massimiliano Santini, è stato il settore della Moda che, nel 2021, ha visto la cessazione di 75 attività, quello della produzione (-51 aziende), dei servizi alla comunità (-47) dei trasporti (-28), degli impianti (-15) e del comparto artistico (-9). Positivo il dato registrato dal settore delle costruzioni (+55 imprese) spinto anche dai bonus voluti dal Governo. Spicca in questa situazione il settore delle comunicazioni (+31) e il comparto Benessere e sanità (+9). In termini assoluti le nuove aperture nel 2021 sono state 1.584, contro 1547 chiusure, con un saldo di +37 imprese attive.
“Se i numeri sono positivi è necessario guardare anche alla qualità delle imprese”, ha detto Marco Pierpaoli. “Una vera ripresa si misura anche dalla capacità di un’attività di produrre utili e dare lavoro”.
Il 2022 si annuncia come un anno ancora difficile per le nuove restrizioni dovute alla pandemia, ma soprattutto per i rincari del costo di gas, elettricità e materie prime. La preoccupazione è per la tenuta dell’intero sistema economico che, soprattutto sul nostro territorio, si basa sull’attività delle piccole micro imprese. “Le crisi industriali che l’anconetano sta vivendo in questi mesi, rendono evidente come sia necessario un ripensamento oltre che della gestione delle crisi stesse anche del modello economico che deve basarsi sulla diversificazione settoriale e sul sostegno alle micro e piccole imprese più radicate sul territorio”, è stato detto.
“Come già fatto in passato per tematiche importanti come la lotta all’abusivismo, la riduzione della tassazione locale, Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino e CNA Ancona, continueranno a lavorare e chiedere alle istituzioni interventi forti per il futuro”, hanno ribadito Pierpaoli e Santini. Le prossime sfide riguarderanno le infrastrutture, porto e aeroporto, per migliorare i collegamenti della Provincia di Ancona, e il sostegno alle imprese, con azioni che mirino a contrastare i rincari di energia e materie prime e a rendere strutturale la ripresa che i dati lasciano intravedere.