“Le riforme rappresentano il ‘vaccino’ per colmare i ritardi accumulati dall’Italia”. Ne è convinto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli che in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera denuncia la grave situazione delle piccole imprese colpite dalla crisi e la necessità di rilanciare la competitività del nostro Paese con riforme capaci di eliminare gli storici problemi che confinano l’Italia al 58° posto nel mondo per la facilità di fare impresa.
“Anche prima della pandemia – sottolinea Granelli – fare impresa in Italia non è mai stato facile. Le attività economiche sono frenate da storiche inefficienze, ritardi mai recuperati che l’Ufficio studi della Confederazione ha fotografato in un rapporto. Dal fisco opprimente all’eccesso di burocrazia, alle lentezze della giustizia civile fino all’inadeguata digitalizzazione. ‘Malattie croniche’ del sistema Paese che oggi vanno assolutamente sanate se si vuole davvero ripartire”.
“Non possiamo più permetterci – sostiene Granelli – gli ostacoli e le costose complicazioni che hanno bloccato e fatto fallire tante riforme e progetti di sviluppo annunciati in questi anni. Con il Recovery Plan bisogna puntare su interventi che valorizzino le capacità e le potenzialità delle piccole imprese italiane e che rimuovano gli storici ostacoli alla competitività del nostro sistema produttivo. Nel frattempo però bisogna anche gestire l’emergenza e per farlo servono provvedimenti straordinari: ci preoccupano le scadenze fiscali e quelle dei crediti. La moratoria che scade il 30 aprile va rinnovata per evitare che le imprese, alla riapertura, si ritrovino strangolate da adempimenti fiscali e mutui. Una pericolosa slavina da evitare a tutti i costi”.