E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.P.C.M. 17 dicembre 2021 contenente il nuovo Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) per l’anno 2022 a sostituzione integrale di quello vigente. Nonostante il DPCM in questione riporti come scadenza il 30 aprile, il termine ultimo per la presentazione delle dichiarazioni è fissato al 21 maggio di quest’anno, ovvero per legge dopo 120 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta che scattano se il modello, come in questo caso, viene modificato o integrato.
Il modello è stato modificato, come si legge nel DPCM, “così da poter acquisire i dati relativi ai rifiuti da tutte le categorie di operatori, in attuazione della più recente normativa europea”.
Non cambiano i soggetti obbligati alla presentazione del MUD.
In particolare:
- Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
- Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
- Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
- Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- Imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00;
- Imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi;
- Soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali;
- Soggetti autorizzati a svolgere operazioni di gestione di rifiuti di imballaggio;
- Soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 151/2005;
- Soggetti istituzionali responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati;
- Produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritti al Registro Nazionale e Sistemi Collettivi di finanziamento.
Continuano a restare escluse le attività con codici ATECO 96.02.01 (barbieri e parrucchieri), 96.02.02 (istituti di bellezza) e 96.09.02 (tatuaggi e piercing).
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L’ Area ambiente e sicurezza di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino si avvale dei propri consulenti abilitati per affiancare l’impresa nella redazione e presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale.
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