Il 15 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo n.24/2023, in attuazione della Direttiva (UE) 2019/137 relativa alla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle leggi nazionali, comunemente noto come “Whistleblowing” (la denuncia di attività illecite o fraudolente).
Le nuove disposizioni sono entrate in vigore, a partire dal 15 luglio 2023, per le aziende del settore privato che hanno impiegato una media di almeno 250 lavoratori subordinati con contratti a tempo indeterminato o determinato nell’ultimo anno.
Dal 17 dicembre queste norme si applicheranno anche alle imprese con più di 49 dipendenti. L’obbligo sarà esteso anche alle imprese che abbiano adottato il sistema di gestione 231/2001 a prescindere dal numero di dipendenti.
COSA SI PUÒ SEGNALARE
Comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e che consistono in:
- illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
- condotte illecite rilevanti ai sensi del decreto legislativo 231/2001, o violazioni dei modelli di organizzazione e gestione ivi previsti;
- illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea o nazionali relativi ai seguenti settori: appalti pubblici; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; radioprotezione e sicurezza nucleare; sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica; protezione dei consumatori; tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;
- atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione;
- atti od omissioni riguardanti il mercato interno;
- atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’Unione.
CANALI DI SEGNALAZIONE
- interno (nell’ambito del contesto lavorativo);
- esterno (ANAC);
- divulgazione pubblica (tramite la stampa, mezzi elettronici o mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone);
- denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile.
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