
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato, nelle Marche le perdite di fatturato delle mpmi del settore ammontano a 12 milioni di euro. Crollata la domanda di servizi delle famiglie e drasticamente diminuita quella che derivava dei flussi turistici. Una sofferenza che ha interessato particolarmente il territorio: è proprio nelle province di Ancona e Pesaro e Urbino, infatti, che si registra il numero più alto numero di imprese artigiane attive nel comparto Pulitintolavanderie, rispetto alle altre province marchigiane, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi su dati Unioncamere-Infocamere. Sono 177 ad Ancona, di cui 110 artigiane, mentre a Pesaro e Urbino sono 145, di cui 98 artigiane. Per di più, la provincia di Pesaro e Urbino risulta essere quella con la più alta incidenza in regione di imprese artigiane sul totale delle imprese (67,6%), un dato che la colloca anche tra le prime 35 in Italia.
GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SULLE IMPRESE MARCHIGIANE
Un tessuto imprenditoriale duramente colpito dalla pandemia, quello del comparto, dato lo shock di domanda interna ed estera, con pesanti ripercussioni per tutte le attività. Nonostante attualmente le aziende possano rimanere aperte in zona rossa, la scarsità dei flussi di movimento delle persone, la diminuzione dell’attività di ristoranti e alberghi, con il calo conseguente della manutenzione di capi di vario tipo, hanno comportato un crollo dei ricavi per la maggior parte delle aziende.
Da aggiungere anche la situazione creata dallo smart working, che ha ridotto i movimenti dei lavoratori e l’utilizzo di capi di abbigliamento per esigenze lavorative quotidiane, così come la cancellazione delle cerimonie e degli eventi e la chiusura degli impianti sciistici, che hanno ridotto l’uso del vestiario tecnico e di alta qualità, generalmente più trattato in negozi specializzati.
LA FORTE VOCAZIONE ARTIGIANA DEL COMPARTO
In Italia, nel 2020 il comparto della lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia risulta costituito da 19.752 imprese registrate che danno lavoro a 48.052 addetti. Alta e diffusa la vocazione artigiana: sono 12.431 le imprese artigiane – oltre 6 imprese su 10 (62,9%).
Consistente la quota di lavoro indipendente, pari al 54,1%. Le micro e piccole imprese con un’occupazione di 35.561 addetti, il 74% del comparto, nel 2019 hanno generato un fatturato valutato pari a 1,3 miliardi di euro. Con la crisi Covid, nel 2020 il fatturato delle MPI del settore ha registrato un calo del 37,1 in tutto il Paese, pari a minori ricavi per 499 milioni di euro nell’anno della pandemia.