DEMANIALI
Riforma concessioni demaniali, difendere il valore delle imprese

Confartigianato Imprese Demaniali ha riproposto alla Commissione Attività Produttive della Camera la posizione in materia di concessioni balneari e le ragioni delle 30.000 imprese italiane che operano in regime di concessione demaniale.
La liberalizzazione delle spiagge – hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato – va attuata con criteri corretti ed equilibrati, nel rispetto della normativa europea sulla concorrenza e sulla tutela delle PMI e delle micro-imprese, in modo da garantire loro l’effettivo accesso alle opportunità economiche offerte dalle concessioni, evitando di generare condizioni concorrenziali sfavorevoli rispetto ai grandi investitori.

Secondo l’Associazione, la nuova disciplina relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo deve essere incardinata sul riconoscimento del valore di mercato dell’impresa, inteso non solo in termini di investimenti, ma anche quale patrimonio intrinseco dell’azienda costituito da professionalità, esperienza, capacità, fattori qualitativi che contraddistinguono l’offerta balneare italiana e che non possono essere improvvisati né impoveriti e vanificati.

Positiva viene giudicata la previsione della delega al Governo per la mappatura dei regimi concessori di beni pubblici, quale misura necessaria e propedeutica a un riordino equo e razionale delle concessioni demaniali marittime, a salvaguardia del sistema balneare italiano. Il riordino non può prescindere da una attenta analisi della realtà del settore, molto complessa e articolata, e da una puntuale “fotografia” delle coste in regime di concessione, ad oggi mancante, tenuto conto che le 30.000 concessioni presentano situazioni estremamente differenziate fra loro, sia da un punto di vista geografico sia strutturale.

Confartigianato Imprese Demaniali ha indicato un serie di proposte in materia di concessioni demaniali.

In particolare, tra le priorità, viene chiesto che, in in sede di affidamento, siano tenuti in adeguata considerazione gli investimenti, il valore aziendale, la professionalità acquisita dell’impresa balneare. Inoltre, Confartigianato Imprese Demaniali sollecita la valorizzazione dei concessionari che hanno svolto l’attività oggetto della concessione, la definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente sulla base di una perizia asseverata, la previsione della tutela del legittimo affidamento dei soggetti titolari di un rapporto concessorio costituitosi in data anteriore alla scadenza del termine di trasposizione della Direttiva europea 2006/123/CE, ai quali riconoscere un periodo di prosecuzione della durata della concessione commisurato all’entità del capitale investito e al valore degli investimenti realizzati, confidando sul rinnovo automatico previsto dall’art. 01, del DL n. 400/93, poi abrogato dalla legge n. 217/11. Inoltre, nel caso in cui l’Amministrazione abbia dato avvio alle procedure di affidamento entro la data del 31 dicembre 2023, senza, tuttavia, averla completata con l’assegnazione della concessione, si chiede che il concessionario uscente, fino al completamento della stessa procedura, possa continuare la propria attività, al fine di evitare che un eventuale ritardo nella scelta del concessionario pregiudichi lo svolgimento dell’attività turistica.