AUTORIPARAZIONE
Smaltimento pneumatici usati, necessari interventi urgenti

‘La gestione dello smaltimento degli pneumatici (PFU) rappresenta da anni una criticità che limita l’operatività delle nostre imprese del settore’.

Luca Bocchino, responsabile Autoriparatori Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, interviene su una problematica che riguarda 502 Gommisti nella provincia di Ancona e 430 in quella di Pesaro – Urbino.

‘I cittadini, come utenti finali pagano il contributo obbligatorio per lo smaltimento del PFU’, spiega Bocchino, ‘ma le imprese non possono garantire un servizio adeguato anche, e soprattutto, per poter rispettare criteri ambientali e di sostenibilità’.

Quotidianamente spiega Bocchino, Confartigianato raccoglie richieste della categoria dei gommisti di intervenire per rendere il servizio di ritiro più rapido ed efficiente. Nel 2023 la situazione è peggiorata rispetto agli anni precedenti e un 50% di operatori attualmente ‘lamenta che richieste di ritiro e smaltimento inoltrate ad agosto, ad oggi ancora non state evase e non lo saranno prima di un mese’.

La problematica ha diverse motivazioni. La norma D.M. 11 aprile 2011, n. 82, da anni necessita di un aggiornamento anche per contrastare l’immissione, nel territorio nazionale, di pneumatici nuovi senza un’adeguata tracciabilità e controlli adeguati. Il Ministero, inoltre, sostiene Confartigianato, dovrebbe riassortire le quote per ogni Regione (le Marche sono attualmente accorpate a Umbria e Toscana) potenziando quelle delle Marche ed in particolare di Ancona e Pesaro – Urbino dove insistono molte imprese del settore Auto che effettuano il servizio Gomma.

Allo stato attuale alcuni Consorzi nati negli ultimi anni, godono di quote importanti, assegnate dal Ministero, ma concentrano il ritiro nelle grandi città metropolitane dove i costi di recupero sono minori. Le province di Ancona e Pesaro – Urbino hanno una capillarità di imprese per cui, spesso, c’è meno interesse da parte dei Consorzi nel coprire tali zone.

Infine, i gommisti in particolari periodi dell’anno arrivano ad accumulare quantitativi di PFU importanti, che occupano molto spazio per molto tempo, impedendo di lavorare in sicurezza.

È necessario un intervento urgente del Ministero, in previsione della fine dell’anno quando, la maggior dei Consorzi chiude definitivamente il ritiro di PFU presso gli Autoriparatori’.