
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto il requisito della tracciabilità dei pagamenti per garantire la non imponibilità fiscale delle spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute dai lavoratori dipendenti durante le trasferte.
In pratica, per evitare che tali rimborsi siano considerati parte del reddito da lavoro dipendente (e quindi soggetti a tassazione), i pagamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili, come carte, bonifici o app di pagamento elettronico. Il pagamento in contanti, dunque, comporterebbe la perdita del beneficio fiscale.
Tuttavia, è intervenuta una modifica normativa rilevante. Con l’art. 1, comma 1, lett. b) del Decreto Legge n. 84/2024, è stato modificato il comma 5 dell’art. 51 del TUIR, specificando che il requisito della tracciabilità si applica solo alle spese “sostenute nel territorio dello Stato”.
A seguito di questa modifica, per le missioni o trasferte effettuate all’estero, non è più necessario che le spese siano tracciabili ai fini della non imponibilità del rimborso al dipendente.
Resta invece obbligatoria la tracciabilità per le spese sostenute in Italia.
Per informazioni: Area Lavoro Confartigianato
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