
Non c’è più tempo da perdere: lavorare insieme e progettare il futuro da subito, per non ripetere gli errori del passato e recuperare competitività e coesione sociale. E’ la strada tracciata da Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, in questa fase storica di grandi incertezze dal punto di vista economico, normativo e sociale. “Il DPCM del 24 Ottobre, così come è impostato, non risolve i problemi, ma li moltiplica – spiega il Segretario Generale Marco Pierpaoli – occorre andare oltre, ripensare il “Modello Marche”. La nostra è l’unica Regione al plurale, che ha fatto proprio della pluralità il suo carattere distintivo, ma ora siamo chiamati a unirci, a fare massa critica, per colmare i gap di cui storicamente soffre il nostro territorio”.
Confartigianato intende sostenere il nuovo Governo della Regione “perché insieme, e solo insieme – rimarca Pierpaoli – potremo recuperare competitività. Attenzione: altre Regioni stanno correndo, restare al passo è vitale per evitare che aumenti il divario sociale, che il Dpcm ha acuito. In questo momento le partite Iva sono senza certezze, le piccole imprese faticano maggiormente rispetto alle grandi, gli autonomi non hanno tutele. Dobbiamo individuare un nuovo modello di riferimento per il rilancio delle nostre attività pensando in particolare a coloro che hanno più sofferto durante il lockdown”.
“Il testo del nuovo Decreto non ci convince – sottolinea Pierpaoli – le regole sono ridondanti, le restrizioni troppo drastiche, e minacciano di danneggiare fortemente svariati settori. Il blocco parziale della ristorazione, ad esempio, non mette in crisi solo questo settore, anzi produce un effetto domino negativo, mandando in sofferenza un indotto molto vasto: aziende che organizzano eventi, fotografi, negozi di abbigliamento, estetiste, parrucchiere, lavanderie, negozi di bomboniere e fiorai. Anche gli eventuali ristori annunciati dal Governo non bastano, perché non vanno a intercettare e sostenere la miriade di attività che gravitano nelle aree dei centri storici, che dopo le 18 diventano deserti”.
“Non si può continuare a colpire chi produce lavoro – rimarca il Segretario – siamo in un contesto già compromesso: secondo le nostre stime sconteremo una riduzione dei fatturati del 40% nel nostro settore per l’anno 2020. Si doveva evitare di arrivare a questo punto a fine Ottobre: c’era tempo per prevenire questa situazione. Servivano investimenti in sanità, trasporto pubblico e scuole, frutto delle criticità vissute a marzo, aprile e maggio. Rimbocchiamoci le maniche ora, insieme – è l’appello di Pierpaoli – o sarà troppo tardi per tutti”.